Testo Sarah Kane
Con Anna Zago
Scena e regia Giorgio Fabbris
Aiuto Regia Lanfranco Santacaterina e Katy Knoll
Tecnica Ezio Zonta
Musica Morton Feldman
Sarah Kane
La drammaturga Sarah Kane, prima di lasciare volontariamente la vita a soli 28 anni, ha la forza di scrivere per il teatro, per il pubblico, per noi, le sue sensazioni, emozioni, turbamenti, passioni e angosce scaturite anche da periodi di forte depressione.
È disperata, però ha ancora un appiglio sicuro: il suo teatro, così prima di abbandonare la vita, prima di suicidarsi scrive una pièce sul “male di vivere”; ma lei vuole che il suo atto d’amore e morte ci sia comunicato attraverso il teatro, vuole che ci venga recitato perché in fondo questo rimane il suo mezzo per continuare a “vivere”.
Sarah ci ha lasciato qualche cosa di profondamente vero e vivo proprio perché in lei c’è amore assoluto, violento, pericoloso, sempre ai confini con la morte, morte che lei cerca e trova, ma che magicamente il teatro con ‘Psicosi delle 4 e 48’ vanifica, rendendo flagrante, effettiva la “vita” di Sarah Kane ogni volta che il suo dramma viene messo in scena con amore e tremore.
Regia
‘Psicosi delle 4 e 48’ (il titolo allude all’ora notturna che secondo le statistiche è il momento di maggiore attrazione verso il suicidio) è il dramma che conclude la breve ma fondamentale esperienza teatrale di Sarah Kane. La drammaturga conclude anche la sua vita, suicidandosi subito dopo aver terminato un’opera sconvolgente, difficile, quasi insopportabile, e nonostante ciò messa in scena in molti teatri in Europa e non solo. Ora Anna Zago, con la regia di Giorgio Fabbris, affronta questo testo, questa avventura. Sarah Kane però non ha lasciato indicazioni pratiche per la realizzazione di Psicosi delle 4 e 48; questo ha prodotto un numero spropositato di soluzioni stravaganti talvolta con accattivanti ambientazioni Pop per ottenere positivi giudizi dal pubblico …
… La mia preoccupazione è stata quella di evitare soluzioni effettistiche data l’assoluta potenza del testo, il quale prevede professionalità attoriali che in Anna Zago raggiungono eccellenti performance espressive, adoperate ora per “trasmettere” al pubblico angoscia per l’imminente “matrimonio con la morte” di Sarah Kane, insistentemente preannunciato nel testo. Anna Zago, evitando il virtuosismo stucchevole, ha rispettato l’amore che aveva Kane per il regno della parola. In uno spazio angusto ed enigmatico Anna Zago cercherà di essere una e trina: Zago, Kane e Parolacorpo. “Tutte le immagini sono interne alle parole” scrisse Sarah Kane a proposito di questo testo.