IL FILO ROSSO TRA ARRIGO E LENOR

drammaturgia Melania Fiore

con Anna Zago, Aristide Genovese, Daniele Berardi, Anna Farinello

regia Piergiorgio Piccoli

produzione Theama Teatro

ph. Luigi De Frenza

Dedicato a Eleonora Duse nel centenario della sua morte. Il cuore della parte recitativa è tratto dallo straordinario carteggio fra Eleonora Duse e Arrigo Boito, in cui svettano momenti di alto coinvolgimento emotivo, profonde dissertazioni sui sentimenti e importantissime note biografiche, fra cui la celeberrima relazione fra l’attrice e il poeta Gabriele D’Annunzio. Completano lo spettacolo alcuni brani shakespeariani adattati da Arrigo Boito (gli unici interpretati dalla Duse del drammaturgo inglese).


LA BANDA DEI VECCHI BACUCCHI

co-produzione Fondazione AIDA ets, Theama Teatro, Associazione ATTI aps
basato su “La Banda dei Vecchi Bacucchi” di Florence Thinard, illustrazioni di Gaël Henry
con il contributo della Provincia autonoma di Trento
con il sostegno di Fondazione Giorgio Zanotto
con Eliana Crestani, Kevin Munaro, Pino Costalunga, Paolo Rozzi, Gilda Pegoraro
scenografia Federico Balestro
drammaturgia Piergiorgio Piccoli e Anna Zago
regia Piergiorgio Piccoli

  • tecnica teatro d’attore
  • età consigliata dagli 11 anni
  • durata 70 minuti

Uno spettacolo lieve e divertente, che senza alcun moralismo tocca argomenti di grande profondità: la solitudine, il potere malevolo del consumismo, l’ingiustizia sociale e il dialogo intergenerazionale.

In una città non precisamente identificata, la Banda dei vecchi Bacucchi porterà scompiglio attraverso azioni di guerriglia improbabili, il cui obiettivo è quello di affermare un principio di giustizia sociale e dare filo da torcere al marketing, che tanto danneggia le menti e la vita di tutti. Ben presto però l’obiettivo della Banda diventerà un altro. Ma chi sono questi temibili banditi?

Gisèle, eccentrica signora, è difensora indefessa del pubblico decoro; Victor, che si aggira furtivo per il quartiere, è sempre impegnato in una lotta contro il marketing che esercita aggiungendo parole ai manifesti pubblicitari, ribaltandone il messaggio; Nonno Ferraglia, esule anarchico socievole e bonario, che passa il tempo raccogliendo ferro, per arrotondare la pensione; Rose, vecchina dolce e delicata, ma niente affatto debole, sempre accompagnata dal suo piccolo e famelico cagnolino Youky, che un giorno, in giro per compere, verrà scippata da un ragazzo, che le provocherà una frattura al braccio; evento detonatore della scintilla che legherà i quattro diversissimi personaggi.

L’obiettivo principale della Banda diventa quindi riacciuffare il responsabile dello scippo, per punirlo in modo esemplare, ma soprattutto portarlo sulla via della redenzione. Da qui in poi, questi vecchi bacucchi non si separeranno più. La storia prende un ritmo veloce e a tratti esilarante, tra operazioni punitive, tipo quella contro l’avido macellaio signor Bourguignon, e deliziosi pranzetti che Gisèle prepara per la sua banda. E il ragazzo dello scippo? Acciuffato, guadagnerà la centralità della storia.


Sommersione

drammaturgia Sandro Frizziero, Stefano Spagnolo
con Aristide Genovese
adattamento drammaturgico e messa in scena Aristide Genovese
ambiente sonoro Lorenzo Tomio
regia e montaggio video Corrado Ceron
fotografia video Alberto Bedin
consolle luci e audio Samuel Donà
assistenza tecnica SIAidee
con la partecipazione di Ester Mannato, Bianca Benetazzo e gli allievi FOR.THE – centro di formazione teatrale
produzione Theama Teatro

tratto dal romanzo omonimo di Sandro Frizziero arrivato secondo al Premio Campiello 2020

«In fondo all’Adriatico, a nord, esistono isole filiformi che separano il mare dalla laguna veneta. In una di queste esili terre Sandro Frizziero ha trovato il suo tesoro. Non un forziere di zecchini d’oro, ma qualcosa di infinitamente più prezioso per un romanziere: uno scrigno di passioni brutali e primarie, di ipocrisia, maldicenza, invidia, avidità; vale a dire, tutti i sinonimi dell’amore malinteso».
Tiziano Scarpa

Sommersione, pur presentando le caratteristiche del monologo interiore, trasforma il flusso di coscienza in una confessione “straniata”, durante la quale un vecchio pescatore fa i conti con i fantasmi della propria esistenza.

Le evocazioni sceniche di diversi personaggi si susseguono all’interno dei vari quadri, quasi a ricordare al protagonista il male che hanno subito a causa sua. Così la vicenda narrata diventa una carrellata di episodi legati da un filo conduttore rappresentato dalla “cattiveria” dell’uomo. È il male ad essere messo in risalto, un male compiuto con consapevolezza e analizzato oggi con estrema freddezza e distacco, non a chiedere pietà per gli atti compiuti, ma quasi a gridare l’ineluttabilità di quanto accaduto. Il male inevitabile, ma non rende innocente l’uomo. Tutto il passato è rinchiuso in una casa. Un luogo dove l’inferno è il ricordo, destinato a perpetrarsi all’infinito. Una sirena. La sirena che annuncia l’acqua alta, presagio di una sommersione, scandisce i tempi dell’azione.

Sandro Frizziero nato a Chioggia nel 1987, ha esordito nella narrativa con Confessione di un NEET (Fazi, 2018, finalista al Premio John Fante 2019), che ne attesta originali abilità narrative e grande capacità di disegnare profili psicologici. Tali doti sono state ampiamente confermate dai successivi Sommersione (Fazi, 2020, secondo al Premio Campiello) e Il bene che ti voglio (Mondadori, 2023).


Pandora's beauty - manuale per donne dieteticamente caste

con Anna Zago e Thierry di Vietri
testo e regia Anna Zago
musica dal vivo Thierry di Vietri

Cosa nascondono i volti delle donne? Cosa ci raccontano?
I quarantacinque muscoli facciali, a parte quelli necessari a masticare, baciare, odorare, soffiare, servono per esprimere emozioni: più articolato e complesso sarà il carattere, intendendo per carattere la nostra essenza più profonda, più individuale sarà l’espressione del volto. Ma oggi i modelli proposti ci spingono a nascondere i nostri volti, in virtù di un mito della bellezza che assecondando il volere maschile ha contagiato anche le donne.
Perchè avere vergogna di mostrare la propria età, la propria faccia? Diceva Anna Magnani al truccatore che prima del ciak stava per coprirle le rughe: “Lasciamele tutte, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele.”
A partire dal mito di Pandora e da quello della Mela d’oro, gli attori in scena accompagnano il pubblico tra passato e presente, tra canzoni e narrazione, tra comicità ed emozioni per scoprire come sono cambiati i nostri canoni estetici e le conseguenze che hanno avuto sul mondo femminile e maschile. Un viaggio ironico e profondo tra storia e quotidianità.


Salomè - da Oscar Wilde

da Oscar Wilde
di Piergiorgio Piccoli
con Pietro Casolo, Anastasia Faccio, Michela Imbrunito, Tatiana Vedovato
regia Piergiorgio Piccoli
allestimento scenico Igor Veljkovic
costumi Cristina Cenci
produzione Theama Teatro Lab

La luna ha un aspetto assai strano, questa sera.

Bisogna guardare solo negli specchi, perché non riflettono che maschere.

Un’ avventura onirica e sospesa, vissuta nel piccolo ma siderale spazio di un palco, in compagnia di quattro personaggi iconici e di un autore divenuto, meritatamente, leggendario. La vicenda è piena di simboli e di fantasmi, avvolta a tratti dall’oscurità e a tratti da una luce accecante, intrisa di ossessioni ataviche e amorose. Si parla di amore infatti, amore maledetto, amore incatenato, qui incarnato da giovani attori fra cui Salomè si fa portavoce del disagio di coloro che non sanno staccarsi con la mente dalla persona che credono di amare. In questo dramma moderno i personaggi sono preda di un’idea fissa che non lascia scampo, un’idea che oscura la volontà e fa andare la mente fuori controllo.

Oscar Wilde, profeticamente, mette in scena con grande anticipo una calamità del nostro secolo, lo stalking, ovvero il bisogno ossessivo e folle di interferire sulla vita di un’altra persona. Lo stalker, causa un disagio esistenziale, ruba la libertà degli altri, interferisce brutalmente nella loro esistenza, vive con solitudine e violenza il proprio amore malato e può privare gli altri della serenità o addirittura della vita (non mi vuoi, quindi ti uccido). Nel regno di Erode i personaggi si muovono secondo questa logica. Lo stesso Wilde fu artefice (ma anche vittima) di atti di stalking ante litteram, che sfociarono nelle straordinarie invettive del “De profundis” durante la prigionia che gli fu ingiustamente imposta, tra l’altro per le reciproche ingerenze scambiate con l’amante. Quella di Salomè per Giovanni, e di Erode per la stessa Salomè sono ossessioni sconvolgenti, in cui il desiderio fisico si trasforma in una pericolosa voragine che spinge i protagonisti a comportarsi in modo irrazionale e disturbante. Anche l’ossessione di carattere morale e religioso del Battista per Erodiade sfiora il delirio e la follia. Guardando questi personaggi viene immediato chiedersi quali terribili conseguenze può avere lo stalking all’interno di una coppia, di una famiglia o di una comunità. Quali sono i segnali da non ignorare e quali le strategie da attuare per combattere un rapporto malato? Nessuno è al sicuro, nessuno riesce a resistere alla tentazione di invadere lo spazio altrui, tutti seminano paura e inquietudine sul terreno delle proprie relazioni, spesso facendolo anche in modo grottesco, assurdo, patetico, risibile. La danza dei sette veli di Salomè diventa quindi una porta che si apre sul mondo impenetrabile della mente umana. Il pubblico sarà messo di fronte ai lati più oscuri delle relazioni umane, quando le persone iniziano a confondere l’amore con l’attrazione e quando si supera il limite fra desiderio e ossessione, fra passione e perversione.

Attraverso le misurate ed efficaci performance degli attori sarete accompagnati in questa storia controversa e carica di suspense, e osserverete l’evolversi di una pericolosa danza fatta di gelosia morbosa, giochi di potere e intrighi sensuali.

“Salomè” ci insegna che l’amore è un’altra cosa rispetto allo stato d’animo in cui si sente follemente coinvolta; l’amore è rispetto, confronto, comprensione, accettazione dei propri limiti; l’amore vero vuole libertà, rifiuta le catene e la violenza perché vuole solo il bene della persona amata. Ci auguriamo che questo lavoro conduca ad una attenta riflessione sulla differenza fra le relazioni sincere e sane rispetto a quelle torbide e manipolatorie.

Piergiorgio Piccoli


Aspettando Matù (dietro le quinte)

di Dany Laurent
rielaborazione e adattamento Piergiorgio Piccoli
traduzione Mariella Fenoglio e Roberto Della Casa
con Piergiorgio Piccoli e Michela Imbrunito
regia Daniela Padovan e Piergiorgio Piccoli
produzione Theama Teatro

In camerino, prima di andare in scena, nell’ora che precede l’apertura del sipario di una replica, un celebre interprete mette in campo tutte le manie, le ridicole insicurezze e le paranoie che caratterizzano chi fa questo mestiere, dando vita a spassose situazioni in un brillante scambio di battute con la sua storica assistente.

Un divertimento assicurato per il pubblico, che potrà prendersi gioco degli attori e della maggior parte dei teatranti, mettendo a fuoco le azioni bizzarre e le relazioni assurde a cui sono soliti dare vita sia sul palco che nel privato. Il protagonista ci mostra come questo lavoro gli abbia fatto perdere lucidità ed equilibrio rispetto a ciò che sta fuori dal palcoscenico e, tra moti di narcisismo, ipocondria ed egocentrismo,
la vicenda si dipana scandita dai tempi tecnici di attesa dell’inizio dello spettacolo. Dopo l’imperversare del carattere borioso del protagonista verranno alla luce anche momenti imprevedibili di grande intimità.

Una pièce ironica, divertentissima ma con una punta di amarezza, che svela come la vera identità dell’interprete, benché mascherata da stereotipi e luoghi comuni, sia nascosta ma dominante rispetto al suo ruolo in palcoscenico, nonostante gli spassosi tentativi di camuffarla.


EROINE. IL LATO FEMMINILE DEI POEMI EPICI

Lettura scenica

Voce recitante Anna Zago

Produzione Theama Teatro

Sono un esercito le donne raccontate da Omero e Virgilio.

Nella memoria greca, e poi latina, sono le donne che hanno dato vita agli uomini, alle città e ai miti più persistenti. Esse vivono spesso su un’isola, più che sulla terraferma, perché si distinguono dalle donne reali, contemporanee degli autori. Hanno tratti feroci o magici, a volte come le creature fantastiche, e anche se usano il telaio non sacrificano i lori desideri per un uomo che non hanno scelto. Le donne del mito, che sono entrate a far parte dei romanzi epici più belli dell’umanità, sono forti e vogliono scegliere, sanno amare e sanno anche soffrire e sono le vere antenate delle donne di oggi. Sono loro che hanno portato il testimone in questa lunga marcia che oggi ancora continua, perché il diritto al desiderio è una strada lunga per le donne, molto lunga.

In questi anni, in cui una certa orgogliosa barbarie è ridivenuta esperienza quotidiana, riprendere in mano i poemi epici ha un significato preciso.

Quello che i grandi poemi antichi ci mostrano non è solo la guerra, ma tutta la forza della compassione. Sono storie scritte da vincitori, ma danno voce all’umanità tutta: tra le righe di apparenti monumenti alla guerra, ritroviamo l’amore ostinato per la pace. E’ così che emerge il lato femminile dell’epica. . Sono le donne infatti a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace.; Relegate ai margini dell’azione, esse incarnano l’ipotesi ostinata e quasi clandestina di una civiltà alternativa, libera dal dovere della violenza. Le donne dei poemi e del mito sono convinte che si potrebbe vivere in un modo diverso e ci propongono una diversa visione rispetto a quella virile della battaglia, ricercano la forza delle cose e dei legami senza portarli sotto la luce accecante della morte. Ci mostrano come poter cambiare il proprio destino senza doversi impossessare di quello di un altro. Elena, Circe, Didone, Andromaca, Briseide, Cassandra hanno segnato un cammino, tutto femminile, in grado di mostrare a tutti noi un’altra bellezza, fatta di luci limpide che non uccidono. Una bellezza di nodi d’amore.

Durata 60 minuti


LA SCUOLA DEI MARITI E DELLE MOGLI - Molière

da ‘La scuola dei mariti’ e ‘La scuola delle mogli’ di Molière
rielaborazione drammaturgica Piergiorgio Piccoli
con Paolo Rozzi, Anna Farinello, Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Gilda Pegoraro, Anna Zago
scenografie Franco Sinico
costumi Roberta Sattin – Sartoria ‘Il monello’
disegno luci Claudio Scuccato
foto Davide Carpenedo
produzione Theama Teatro

“La scuola dei mariti e delle mogli è una girandola in libertà tanto brillante quanto vorticosa che il copione e la regia di Piccoli mantengono su un ritmo continuo, affidandosi alla verve dei baldi interpreti. Risate e applausi a profusione per un autentico gioiellino” (Giornale di Vicenza)

“Metafora sulle convenzioni sociali, critica alle diverse ipocrisie e falsità dei personaggi, e molto altro in questi due testi di Molière rielaborati e uniti in un unico spettacolo. Molière è sempre Molière, e lo zampino di Piccoli non fa altro che aggiungere con un tocco drammaturgico personalizzato, ma sempre rispettoso dei temi di fondo, elementi completanti. Che vanno a sommarsi alla visione molto ironica dell’autore francese, leggera e intrisa di battute comiche che il regista adegua al nostro tempo: che alla fine non è certo poi tanto diverso dallo storico. Si insiste così sulle battute, e sui difetti ancor più evidenti di ogni singolo personaggio, ricavandone una messa in scena molto divertente e molto ben gradita al pubblico presente” (Sipario.it)

Tratto dai capolavori “La scuola dei mariti” e “La scuola delle mogli”, di cui il primo è in qualche modo la prova generale del secondo, peraltro insuperato per ciò che riguarda il brio dell’intreccio e la straordinaria invenzione farsesca. Entrambe le commedie, così simili da essere considerate l’una la riscrittura dell’altra, sono geniali nel trattare in chiave comica lo scacco della volontà umana di fronte all’imponderabilità del reale, soprattutto nei sentimenti.

Le due famose commedie s’intitolano ‘Scuole’ perché vorrebbero ‘insegnare’ agli spettatori una visione di sé stessi più ironica e, di conseguenza, più sana. La nuova produzione di Theama Teatro coglie tutti i migliori aspetti dell’intreccio delle due opere e li collega alla nostra quotidianità, ottenendo così una metafora universale delle convenzioni relazionali e sociali riferite al genere femminile e a quello maschile. Il concetto di “tradimento”, elemento costante e quasi immancabile di ogni genere di commedia in ogni epoca, qui torna nell’immagine arcaica e materica, oltre che surreale, delle “corna”, elemento visibile e imbarazzante che nessuno vorrebbe mai ostentare sul capo. Si crea quindi un gioco teatrale che scherza, attraverso questa antica metafora, sul tema dei contrasti di coppia, mettendo in evidenza le differenze di costumi e comportamenti che connotano anche i conflitti del mondo contemporaneo.

La storia è un meccanismo perfetto, semplice nel susseguirsi delle scene, facilmente adattabile ad un’epoca e ad un luogo indefinibili. Aristide e Lello allevano due ragazze senza genitori nell’intento di farne le loro spose, ma solo il primo, più vecchio, tratta la sua amata dandole fiducia e concedendole libertà riuscendo a conquistarne i sentimenti. L’altro, tirannicamente severo, complice anche l’ingenuità indotta con le sue restrizioni, vede invece la sua donna diventare preda di un giovane e romantico corteggiatore. Nell’opera, che vive soprattutto della comicità di Lello, contrapposta alla lungimiranza di Aristide, sono stati individuati echi della biografia dello stesso Molière, che si accingeva in quell’epoca a sposare Armande Béjart. L’abilità dell’uomo di comprendere a fondo la psicologia femminile, incarnata da Aristide ma anche dal giovane Valerio, si contrappone quindi alla vecchia visione del rapporto di coppia dell’ottuso Lello, che ci offre uno spaccato di come la fragilità dell’uomo e l’incapacità di relazionarsi con l’altro sesso possono sfociare in atteggiamenti rigidi, anche violenti e, nel nostro caso, totalmente ridicoli. Anche l’intuito, la velocità di pensiero, oltre alla grande intelligenza emotiva delle figure femminili, sono un elemento fondamentale per rendere questa commedia ancora più attuale e, a suo modo, elastica nell’interpretazione e nell’analisi dei generi e delle alchimie generate dal rapporto fra sessi e su come l’educazione sentimentale degli uomini, ma più in generale l’educazione alla relazione, sia necessaria per sostenere la crescita, l’indipendenza e la solidità delle donne, pilastro portante di ogni comunità.


LEZIONI SPETTACOLO

Per l’anno 2024 Theama Teatro presenta

>per Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale, due lezioni spettacolo:

  • NOI SIAMO INFINITO
  • DUSE – ERMIONE SOTTO LA PIOGGIA

>per L’Ampliamento dell’Offerta Formativa con il contributo della Regione Veneto

  • EPICAMENTE eroi ed eroine di Omero e Virgilio

NOI SIAMO INFINITO

di e con Aristide Genovese
con la consulenza della psicologa e pedagogista clinica Monica Marinotto
produzione Theama Teatro

per gli studenti di tutte le classi degli istituti secondari di secondo grado (con preferenza per le classi dei primi tre anni)
Durata: 60 minuti (narrazione + dibattito)

Lezione Spettacolo anno 2024 – progetto sull’educazione affettiva

Una lezione spettacolo sulla consapevolezza che l’educazione all’affettività è il fondamento su cui si costruiscono relazioni sane e rispettose. Theama Teatro guiderà le ragazze e i ragazzi in un percorso teatrale volto a riconoscere e comprendere le loro emozioni e quelle degli altri, sviluppando capacità di comunicazione empatica e di gestione costruttiva dei conflitti. Attraverso storie coinvolgenti e interazioni dinamiche esploreranno come l’affettività possa essere un catalizzatore per connessioni più profonde e significativeNoi siamo infinito affronta il tema del femminicidio e della relazione con l’altro promuovendo l’uguaglianza di genere, la responsabilità delle istituzioni e l’importanza di un impegno collettivo nella creazione di una società più sicura e rispettosa. Una performance teatrale in reading drammaturgico che illustra situazioni reali di relazioni affettive, mettendone in luce le conseguenze emotive e fisiche, a partire dal romanzo di Stephen Chbosky dal titolo omonimo.

Scopri di più > www.artevenbooking.it/s/noi-siamo-infinito-lezione-spettacolo-sulleducazione-affettiva/

DUSE – ERMIONE SOTTO LA PIOGGIA

con Piergiorgio Piccoli/ Anna Zago
produzione Theama Teatro

per gli studenti di tutte le classi degli istituti secondari di secondo grado
Durata: 60 minuti (narrazione + dibattito)

Lezione Spettacolo anno 2024

Eleonora Duse è considerata una delle più grandi attrici della storia del teatro. Rinomata per la sua capacità di immergersi completamente nei personaggi che interpretava, i temi che la ha voluto affrontare erano i più spinosi e rappresentativi della società borghese dell’epoca: denaro, sesso, famiglia, matrimonio, ruolo della donna. Attraverso la storia della sua vita – e della fase di transizione e di consolidamento che la nostra nazione stava attraversando dopo l’unità del 1861, le idee nazionalistiche e patriottiche prevalenti, il contesto culturale creativamente effervescente, le sperimentazioni artistiche, nonché il suo rapporto personale con uno dei più grandi poeti del tempo, Gabriele D’Annunzio e con il grande compositore Arrigo Boito – verranno messe in luce l’intensità della passione della sua arte drammatica e le scelte di repertorio che ha compiuto per esprimere il suo sentimento di crisi rispetto all’epoca di cui faceva parte.

La lezione spettacolo vuole porre l’attenzione su un aspetto meno conosciuto della grande interprete: la sua personalità, che non ha mai tradito il suo essere donna empatica, passionale ed istintiva, sicuramente controcorrente. Una donna che ha amato molto e molto è stata amata. Un racconto intimo della vita di una talentuosa artista, ma anche di un’intellettuale coraggiosa ed indipendente.

Scopri di più > www.artevenbooking.it/s/2505/

EPICAMENTE eroi ed eroine di Omero e Virgilio

di e con Anna Zago
produzione Theama Teatro

per le scuole secondarie di primo e secondo grado

Lezione spettacolo 2023 2024

Iliade, Odissea ed Eneide. L’epica dell’azione a confronto per scoprire quanto e come i classici parlano ai giovani di oggi.

Fin dall’antichità Achille ed Odisseo furono considerati modelli di opposta umanità, non a caso Omero dedica un poema all’uno e uno all’altro, Virgilio invece sceglie un altro eroe per nobilitare le origini di Roma. Ma tutte queste storie derivano da un unico comune accadimento: la guerra di Troia. La guerra per gli antichi è la contesa che muove il cosmo, è una partita che si gioca come sulla tavola del Tris Tracon, l’antenato del Backgammon, gioco preferito dai Greci. Leggendo i classici diventa lampante che tutti questi eroi ed eroine non sono altro che paradigmi di noi stessi e viene spontaneo chiederci a chi somigliamo: siamo leoni come Achille o polpi come Odisseo, belle come Elena od incomprese come Cassandra, siamo navigatori o nuotatori, viviamo nel presente o siamo proiettati nel futuro?

L’epica classica oltre a trasportarci in un mondo epico ed affascinante ci spinge a riflettere su chi siamo e ci aiuta a formare la nostra personalità. Ecco perché è così importante studiarla proprio in  dell’adolescenza.

Maggiori info anna@theama.it – amministrazione@theama.it – 0444322525

PASSATE EDIZIONI a cura di Theama Teatro

2023 – Realizza per Arteven – Circuito Teatrale Regionale con il sostegno della Regione Veneto, MANZONI GOTICO – Il lato oscuro dei Promessi Sposi lezione spettacolo per le classi terze delle scuole secondario di I grado e tutte le classi delle scuole secondarie di II grado.

2022 – Realizza per Arteven – Circuito Teatrale Regionale con il sostegno della Regione Veneto, IN MALO MODO – IL dizionario di Luigi Meneghello e UN UOMO SCOMODO – Pasolini raccontato da una donna lezioni spettacolo per le scuole secondarie di II grado.

2021 – Realizza per Arteven – Circuito Teatrale Regionale con il sostegno della Regione Veneto, LA PORTA INFERNALE lezione spettacolo per le scuole secondarie di II grado.

2020 – Realizza per la Regione Veneto, lo spettacolo LA CATENA DEL BRANCO 2 – c’è un bullo nascosto in ciascuno di noi, lezione spettacolo per le scuole secondarie di I e II grado.

2019 – Realizza per la Regione Veneto, lo spettacolo LA CATENA DEL BRANCO – c’è un bullo nascosto in ciascuno di noi, lezione spettacolo per le scuole secondarie di I e II grado.

2017 – Realizza per la Regione Veneto e il Centenario della Grande Guerra, lo spettacolo 9 AGOSTO 1916, lezione spettacolo per le scuole secondarie di I e II grado.

2016 – Realizza per Arteven – Circuito Teatrale Regionale e il Centenario della Grande Guerra, con il sostegno della Regione Veneto,  lo spettacolo LA PRIMA GUERRA TOTALE, lezione spettacolo per le scuole secondarie di I e II grado.

2015 – Realizza per la Regione Veneto e il Centenario della Grande Guerra, lo spettacolo EROI PER UNA NAZIONE, lezione spettacolo per le scuole secondarie di I e II grado.

2013 – Realizza per Arteven – Circuito Teatrale Regionale, con il sostegno della Regione Veneto, UN EROE INVISIBILE, lezione spettacolo per le scuole secondarie di II grado.