comico
I MAGNASOETE
Di Virgilio Scapin
Reading comico con Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese
Alla tastiera Simone Piccoli
Tutto l’umorismo e il gioioso divertimento che caratterizzano
l’opera seconda del celebre scrittore vicentino è sintetizzata in
questo reading attraverso la rappresentazione dei momenti più
significativi ed intensi dei “mangiatori di civette”. Il contesto di
questi racconti di Scapin è quello di un’area appartata del vicentino,
con la dolce scalata dei verdi di alberi e campi che si dispongono
sulla collina. E’ lo sfondo in cui lo scrittore colloca, la vicenda del
viticoltore Firmino, contadino piccolo proprietario, figura
tratteggiata da Scapin con profonda cordialità, simpatia e con
comicità gioiosa. In questo ambiente arioso e fertile, Firmino
affonda radici tenacissime e affronta il duro susseguirsi dei giorni di
lavoro e i rarissimi svaghi. Ma è già l’esemplare di una razza in
estinzione, sospeso tra passato e presente, miracolosamente indenne
alle trasformazioni socio-culturali degli anni settanta (anche se
guida l’auto e il trattore e a casa sua c’è il televisore), e si trascina
dietro una visione ancestrale del mondo. I due attori restituiranno le
pagine del grande autore nostrano con divertimento ed emozione.
I MAGNASOETE
Di Virgilio Scapin
Reading comico con Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese
Tutto l’umorismo e il gioioso divertimento che caratterizzano
l’opera seconda del celebre scrittore vicentino è sintetizzata in
questo reading attraverso la rappresentazione dei momenti più
significativi ed intensi dei “mangiatori di civette”. Il contesto di
questi racconti di Scapin è quello di un’area appartata del vicentino,
con la dolce scalata dei verdi di alberi e campi che si dispongono
sulla collina. E’ lo sfondo in cui lo scrittore colloca, la vicenda del
viticoltore Firmino, contadino piccolo proprietario, figura
tratteggiata da Scapin con profonda cordialità, simpatia e con
comicità gioiosa. In questo ambiente arioso e fertile, Firmino
affonda radici tenacissime e affronta il duro susseguirsi dei giorni di
lavoro e i rarissimi svaghi. Ma è già l’esemplare di una razza in
estinzione, sospeso tra passato e presente, miracolosamente indenne
alle trasformazioni socio-culturali degli anni settanta (anche se
guida l’auto e il trattore e a casa sua c’è il televisore), e si trascina
dietro una visione ancestrale del mondo. I due attori restituiranno le
pagine del grande autore nostrano con divertimento ed emozione.
LE ASTUZIE FEMMINILI - La muger dell'ottoman
COMMEDIA BRILLANTE IN LINGUA VENETA
di Aristide Genovese
con Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Anna Zago, Daniele Berardi, Anna Farinello
regia Piergiorgio Piccoli
Siamo a Venezia nel ‘700. Madama Lucrezia con la serva Elisabetta sono costrette, dall’antiquario Gerardo, marito gelosissimo di Lucrezia, a stare rinchiuse in casa anche durante le celebrazioni del Carnevale. Gerardo è in viaggio d’affari a Padova, quindi, approfittando dell’occasione, Lucrezia e la serva attirano in casa con uno stratagemma l’ingenuo sior Tonin, follemente innamorato della vispa dama veneziana. Lucrezia, vedendo lo spasimante così innamorato e timido, lo deride garbatamente e ingaggia con lui una divertente scaramuccia amorosa. Alla fine il nobile Tonin riesce a fatica a dichiarare il proprio amore per lei, ma sul più bello irrompe Gerardo che torna da Padova con il suo ultimo acquisto, uno spadone del ‘500. Tonin, dopo essersi nascosto, subisce un pericoloso “scherzetto” di Lucrezia, che invita il marito a provare la lama dello spadone proprio dove il nobile aveva cercato rifugio. Tonin riesce, seppur malconcio, a fuggire, ma dopo un paio di giorni di convalescenza per la terribile paura, manda Giacomo, suo servitore, ad invitare Lucrezia al suo palazzo con la scusa di volersi scusare dell’accaduto e, nel frattempo, domanda anche a Gerardo di recarsi da lui con un pretesto. Marito e moglie sono così destinati ad incontrarsi in casa di Tonin, che in questa occasione il timido nobiluomo non si dimostrerà né impacciato nè ingenuo, ma trasformato in un uomo ironico e malizioso, in cerca di vendetta. Nel finale, ricco di sorprese e di comicità, Tonin e Lucrezia coroneranno il loro sogno d’amore, mentre le vie veneziane sono in festa per il Carnevale.
VELENO A COLAZIONE
COMMEDIA BRILLANTE IN LINGUA ITALIANA
di Emmanuel Robert Espalieu
traduzione Giulia Serafini
con Antonella Maccà e Matteo Zandonà
regia Piergiorgio Piccoli
Una coppia si ritrova a colazione all’inizio dell’ennesima domenica di una convivenza forse vissuta con troppa monotonia e troppa routine, dopo molti anni di matrimonio senza figli. Viene subito alla luce il tentativo assurdo ma determinato della moglie di sopprimere il marito con un potente veleno, che farà effetto entro il tempo di durata dello spettacolo. Da qui un’escalation di cattiverie, frecciatine e crudeltà, con l’incubo delirante del pericolo che incombe, dove la coppia manifesta i propri difetti, le fragilità e le contraddizioni, in un pericoloso duello tragicomico. Le dinamiche più contorte del matrimonio vengono sviscerate attraverso un umorismo spietato, feroce, graffiante e crudele. L’assurdità e il paradosso regnano sovrani fra i due, che si rinfacciano a vicenda gli episodi più insignificanti della loro vita di coppia e i reciproci errori, in un susseguirsi a raffica di divertenti colpi di scena fino ad un finale imprevedibile e davvero divertente.