piergiorgio piccoli

LA VESPA - con Guenda Goria e Miriam Galanti

di Morgan Lloyd Malcolm

traduzione Enrico Luttmann

regia Piergiorgio Piccoli

produzione Theama Teatro

in collaborazione con Todi Festival

musiche Federico Pelle

sculture Giovanni Grey Grigoletto

un ringraziamento speciale per la foto a Giuseppe Gradella

debutto al Festival di Todi, XXXV edizione, il 31 agosto 2021

La Vespa è un thriller psicologico, caratterizzato da un linguaggio tagliente e diretto, che racconta una storia al femminile pungente, violenta, a volte divertente, spesso dolorosa. Erica e Carla non si vedono dai tempi della scuola. Le loro vite hanno avuto dei percorsi molto diversi: Carla vive alla giornata, mentre Erica è una donna in carriera, con un marito e una bella casa. Sono in un bar, bevono tè e intrattengono una strana conversazione fino a quando Erica non esibisce una borsa contenente una considerevole somma di denaro: la ricompensa per un’inaspettata richiesta ….  sinossi completa


LA VESPA - con Guenda Goria e Miriam Galanti

di Morgan Lloyd Malcolm

traduzione Enrico Luttmann

regia Piergiorgio Piccoli

produzione Theama Teatro

in collaborazione con Todi Festival

musiche Federico Pelle

sculture Giovanni Grey Grigoletto

un ringraziamento speciale per la foto a Giuseppe Gradella

debutto al Festival di Todi, XXXV edizione, il 31 agosto 2021

La Vespa è un thriller psicologico, caratterizzato da un linguaggio tagliente e diretto, che racconta una storia al femminile pungente, violenta, a volte divertente, spesso dolorosa. Erica e Carla non si vedono dai tempi della scuola. Le loro vite hanno avuto dei percorsi molto diversi: Carla vive alla giornata, mentre Erica è una donna in carriera, con un marito e una bella casa. Sono in un bar, bevono tè e intrattengono una strana conversazione fino a quando Erica non esibisce una borsa contenente una considerevole somma di denaro: la ricompensa per un’inaspettata richiesta ….  sinossi completa


LA VESPA - con Guenda Goria e Miriam Galanti

di Morgan Lloyd Malcolm

traduzione Enrico Luttmann

regia Piergiorgio Piccoli

produzione Theama Teatro

in collaborazione con Todi Festival

musiche Federico Pelle

sculture Giovanni Grey Grigoletto

un ringraziamento speciale per la foto a Giuseppe Gradella

debutto al Festival di Todi, XXXV edizione, il 31 agosto 2021

La Vespa è un thriller psicologico, caratterizzato da un linguaggio tagliente e diretto, che racconta una storia al femminile pungente, violenta, a volte divertente, spesso dolorosa. Erica e Carla non si vedono dai tempi della scuola. Le loro vite hanno avuto dei percorsi molto diversi: Carla vive alla giornata, mentre Erica è una donna in carriera, con un marito e una bella casa. Sono in un bar, bevono tè e intrattengono una strana conversazione fino a quando Erica non esibisce una borsa contenente una considerevole somma di denaro: la ricompensa per un’inaspettata richiesta ….  sinossi completa


LA SCUOLA DEI MARITI E DELLE MOGLI - Molière

da ‘La scuola dei mariti’ e ‘La scuola delle mogli’ di Molière
rielaborazione drammaturgica Piergiorgio Piccoli
con Paolo Rozzi, Anna Farinello, Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Gilda Pegoraro, Anna Zago
scenografie Franco Sinico
costumi Roberta Sattin – Sartoria ‘Il monello’
disegno luci Claudio Scuccato
foto Davide Carpenedo
produzione Theama Teatro

“La scuola dei mariti e delle mogli è una girandola in libertà tanto brillante quanto vorticosa che il copione e la regia di Piccoli mantengono su un ritmo continuo, affidandosi alla verve dei baldi interpreti. Risate e applausi a profusione per un autentico gioiellino” (Giornale di Vicenza)

“Metafora sulle convenzioni sociali, critica alle diverse ipocrisie e falsità dei personaggi, e molto altro in questi due testi di Molière rielaborati e uniti in un unico spettacolo. Molière è sempre Molière, e lo zampino di Piccoli non fa altro che aggiungere con un tocco drammaturgico personalizzato, ma sempre rispettoso dei temi di fondo, elementi completanti. Che vanno a sommarsi alla visione molto ironica dell’autore francese, leggera e intrisa di battute comiche che il regista adegua al nostro tempo: che alla fine non è certo poi tanto diverso dallo storico. Si insiste così sulle battute, e sui difetti ancor più evidenti di ogni singolo personaggio, ricavandone una messa in scena molto divertente e molto ben gradita al pubblico presente” (Sipario.it)

Tratto dai capolavori “La scuola dei mariti” e “La scuola delle mogli”, di cui il primo è in qualche modo la prova generale del secondo, peraltro insuperato per ciò che riguarda il brio dell’intreccio e la straordinaria invenzione farsesca. Entrambe le commedie, così simili da essere considerate l’una la riscrittura dell’altra, sono geniali nel trattare in chiave comica lo scacco della volontà umana di fronte all’imponderabilità del reale, soprattutto nei sentimenti.

Le due famose commedie s’intitolano ‘Scuole’ perché vorrebbero ‘insegnare’ agli spettatori una visione di sé stessi più ironica e, di conseguenza, più sana. La nuova produzione di Theama Teatro coglie tutti i migliori aspetti dell’intreccio delle due opere e li collega alla nostra quotidianità, ottenendo così una metafora universale delle convenzioni relazionali e sociali riferite al genere femminile e a quello maschile. Il concetto di “tradimento”, elemento costante e quasi immancabile di ogni genere di commedia in ogni epoca, qui torna nell’immagine arcaica e materica, oltre che surreale, delle “corna”, elemento visibile e imbarazzante che nessuno vorrebbe mai ostentare sul capo. Si crea quindi un gioco teatrale che scherza, attraverso questa antica metafora, sul tema dei contrasti di coppia, mettendo in evidenza le differenze di costumi e comportamenti che connotano anche i conflitti del mondo contemporaneo.

La storia è un meccanismo perfetto, semplice nel susseguirsi delle scene, facilmente adattabile ad un’epoca e ad un luogo indefinibili. Aristide e Lello allevano due ragazze senza genitori nell’intento di farne le loro spose, ma solo il primo, più vecchio, tratta la sua amata dandole fiducia e concedendole libertà riuscendo a conquistarne i sentimenti. L’altro, tirannicamente severo, complice anche l’ingenuità indotta con le sue restrizioni, vede invece la sua donna diventare preda di un giovane e romantico corteggiatore. Nell’opera, che vive soprattutto della comicità di Lello, contrapposta alla lungimiranza di Aristide, sono stati individuati echi della biografia dello stesso Molière, che si accingeva in quell’epoca a sposare Armande Béjart. L’abilità dell’uomo di comprendere a fondo la psicologia femminile, incarnata da Aristide ma anche dal giovane Valerio, si contrappone quindi alla vecchia visione del rapporto di coppia dell’ottuso Lello, che ci offre uno spaccato di come la fragilità dell’uomo e l’incapacità di relazionarsi con l’altro sesso possono sfociare in atteggiamenti rigidi, anche violenti e, nel nostro caso, totalmente ridicoli. Anche l’intuito, la velocità di pensiero, oltre alla grande intelligenza emotiva delle figure femminili, sono un elemento fondamentale per rendere questa commedia ancora più attuale e, a suo modo, elastica nell’interpretazione e nell’analisi dei generi e delle alchimie generate dal rapporto fra sessi e su come l’educazione sentimentale degli uomini, ma più in generale l’educazione alla relazione, sia necessaria per sostenere la crescita, l’indipendenza e la solidità delle donne, pilastro portante di ogni comunità.


LA VESPA (The Wasp) - con Guenda Goria e Miriam Galanti

con Guenda Goria e Miriam Galanti

di Morgan Lloyd Malcolm

traduzione Enrico Luttmann

regia Piergiorgio Piccoli

produzione Theama Teatro

coproduzione Todi Festival

musiche Federico Pelle

video Massimiliano Zago

sculture Giovanni Grey Grigoletto

tecnica Siaidee di Claudio Scuccato

assistente alla regia Anna Farinello

un ringraziamento speciale per la foto a Giuseppe Gradella

debutto al Festival di Todi, XXXV edizione, il 31 agosto 2021

La Vespa è un thriller psicologico, caratterizzato da un linguaggio tagliente e diretto, per cui se amate i colpi di scena e i finali inaspettati è lo spettacolo giusto.

Così come la creatura da cui è ispirato il titolo, La Vespa non è affatto un testo garbato, bensì è una storia pungente, violenta, a volte divertente, spesso dolorosa. Un esemplare raro di quest’insetto avvelena la tarantola, la paralizza e depone le sue uova nel corpo della vittima. Essa diventerà ospite parassitario e incubatrice per la piccola vespa che, crescendo, ne mangerà poco a poco l’interno fino a quando non sarà pronta per uscire. Anche se non si corre il rischio di provare il dolore fisico provocato dalla puntura della vespa, o della stessa tarantola, si ritrova la stessa tensione per la sopravvivenza tra le due protagoniste. Ma la domanda è: chi è la vespa e chi il ragno?

Erica e Carla non si vedono dai tempi della scuola. Le loro vite hanno avuto dei percorsi molto diversi: Carla vive alla giornata, mentre Erica è una donna in carriera, con un marito e una bella casa. Sono in un bar, bevono tè e intrattengono una strana conversazione fino a quando Erica non esibisce una borsa contenente una considerevole somma di denaro: la ricompensa per un’inaspettata richiesta.

Da qui un dialogo serrato, tagliente; una tensione crescente che lascia lo spettatore senza fiato. Quanto conosciamo le protagoniste? Quanto il loro passato le condiziona nel presente?

La trama potrebbe, da qui, apparire inverosimile, ma la puntura de La Vespa non è tanto basata su cosa succederà, ma su perché succederà. Quale sarà il susseguirsi logico degli accadimenti? Ad un certo punto si può supporre di avere sufficienti informazioni sulla situazione delle due protagoniste e sulla loro storia, ma nel corso dello spettacolo, un po’ alla volta, ci rendiamo conto di avere solamente scalfito la superficie del loro vissuto.

L’amicizia tra classi sociali diverse, la realizzazione attraverso la maternità, il rapporto di coppia, la sessualità, sono alcuni dei temi che muovono la psiche delle due donne, e con i quali lo spettatore non potrà evitare di confrontarsi. Ed ecco poi apparire, nell’evolversi della vicenda, lo spettro dei disturbi mentali legati alla violenza domestica e l’abuso sessuale, in una dolorosa esplorazione dei modi in cui l’essere umano, riversando la propria sofferenza sull’altro, alimenta un ciclo perpetuo delle crudeltà reciproche.

Ripercorrendo all’indietro il filo rosso del cinismo, della frustrazione o dell’invidia, sarà evidente il riferimento esplicito al problema del bullismo giovanile, questa volta fra donne, e della violenza di genere all’interno dello stesso genere. Eppure, nelle differenze tra Erica e Carla, le due protagoniste, si intravede una breccia di speranza: la scelta tra gentilezza e violenza è sempre possibile.

Il dramma si svolge prevalentemente nel soggiorno borghese di Erica. L’equilibrio di forza e potere tra le due donne oscilla continuamente, confonde lo spettatore senza permettergli di schierarsi. Quante volte, in quanti modi, da quante persone una donna può essere violentata nella vita?

Le attrici Guenda Goria e Miriam Galanti, con la loro capacità di destreggiarsi fra tecnica e naturalezza, esplorano con perizia le diverse sfaccettature dei loro personaggi, inizialmente solo abbozzandoli attraverso stereotipi sociali opposti e dimostrando poi, verso la fine dell’opera, una sensibilità tale da far risaltare al meglio la complessità e la profondità delle due protagoniste, al punto da avvicinarle e renderle molto più simili fra loro di quanto mai si potesse immaginare.

La regia di Piergiorgio Piccoli si basa sull’essenzialità della messa in scena e sulla forza intrinseca del testo, valorizzando al meglio le capacità di immedesimazione delle interpreti.

____

GUENDA GORIA

Artista poliedrica nel panorama italiano e internazionale.

Figlia d’arte si appassiona fin da piccola allo studio della musica, danza e arti sceniche. Diplomata al Conservatorio Verdi di Milano e Laureata in Filosofia Estetica, studia danza classica e tit-tap per dieci anni sotto la direzione della prima ballerina della Scala Anna Maria Bruno dopo qualche anno di attività concertistica internazionale (Shanghai international FestivalTrofeo Castro Alves di Salvodor de Bahia, Stati Uniti..) si appassiona alla recitazione, entra al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma sotto la direzione di Giancarlo Giannini e debutta a teatro con Maurizio Scaparro ne La coscienza di Zeno e al cinema con Roberto Faenza nel film internazionale in inglese Anita B.

Ha lavorato come attrice con grandi maestri come Matteo Garrone nel Racconto dei racconti, Pupi Avati, Gianfranco Pannone, Gerardo Placido, i Manetti Bross; nelle opere prime cinematografiche di Stefano Alpini nel Giocatore invisibile, Monica Mazzitelli in The coltrain code e Cesare Furesi nel film Chi salverà le rose? candidato a tre globi d’ oro e vincitore di numerosi premi internazionali, nelle fiction tv Il paradiso delle Signore, Un passo dal cielo, Giochi sporchi, Crimini e con giovani registi teatrali come Juan Puerta Lopes e Alberto Oliva nel Don Giovanni di Puskin.

Appassionata alla drammaturgia contemporanea teatrale esordisce alla regia con lo spettacolo Nel buio dell’ America co-prodotto dal teatro Litta di Milano dove mette in scena un testo di Joyce Carol Oates e inaugura un sodalizio professionale con la madre Maria Teresa Rutache qui interpreta una spietata conduttrice televisiva. Sodalizio che continua in Recitar Mangiando e in Sinceramente Bugiardi dove mamma e figlia recitano una accanto all’ altra con grande successo di pubblico e critica.

Debutta al Festival di Todi come assoluta protagonista nello spettacolo-concerto dove interpreta Clara Schumann: una delle pianiste più importanti della storia della musica, raggiungendo grande successo di pubblico e critica.

MIRIAM GALANTI

Miriam Galanti è originaria di Mantova, si trasferisce a Roma dove nel 2015 si diploma in recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Si divide tra il teatro, la televisione e il cinema.

Sul palcoscenico tra gli altri è stata diretta da Marcello Cotugno in “Miracoli!”, da Francesco Frangipane ne “Il Misantropo” e da Marco Simon Puccioni in “After the end”. Per la televisione ha partecipato a fiction di successo come “Che Dio ci aiuti” e “Don Matteo” oltre a lavorare come inviata e conduttrice in vari programmi tra cui ad esempio la maratona di “Telethon”.

Al cinema ha recitato in pellicole come “5” di Francesco Dominedò, “Quando corre Nuvolari” e “Scarlett” diretta da Luigi Boccia nel 2017 di cui è protagonista. Nel 2019 è nel cast del film “In the trap” un horror psicologico di Alessio Liguori dal forte impatto emotivo ambientato in Inghilterra. Qui è l’unica attrice italiana, è la co-protagonista accanto a Jamie Paul (Black Mirror) David Bailie (I pirati dei caraibi, La casa di Jack) e Sonya Cullingford.

Ha partecipato a molti cortometraggi tra i quali il pluripremiato fashion movie “The good italian II” in cui è protagonista accanto a Giancarlo Giannini e “Belle bimbe addormentate” diretto da Dario Argento e presentato al Sitges Film Festival nel 2019. Ha ottenuto molti premi per la sua interpretazione in “Metamorfosi” sul tema del femminicidio, tra i premi spicca quello ricevuto al Festival del Cinema di Venezia nel 2014 “A new talent beyond”

Nel 2019 sempre la Festival del Cinema di Venezia riceve il Premio Kineo Guest Star. Nel 2020 da metà settembre ha condotto accanto a Dario Vergassola “Sei in un paese meraviglioso” in onda su Sky Uno e Sky Arte. Nel 2021 sempre su Sky Arte conduce “Dante, la visione nell’arte”.

MORGAN LLOYD MALCOLM

Drammaturga e sceneggiatrice inglese di successo, autrice di accattivanti personaggi femminili, predilige creare atmosfere in cui la donna è protagonista assoluta.  La possibilità di scoprire, per la prima volta in Italia, due personaggi femminili così ben disegnati nelle loro contraddizioni, è un’occasione da non perdere.

The Globe le ha commissionato Emilia diventato uno spettacolo acclamato dalla critica e dal pubblico nell’estate del 2018 e poi al West End nel 2019.  Nel 2020 Emilia ha vinto 3 Olivier Awards.

Tra alcune delle sue precedenti opere troviamo Belongings (Hampstead Theatre and Trafalgar Studios/West End ) e The Wasp, (Hampstead Theatre and Trafalgar Studios/West End).

Morgan ha anche co-scritto con Katie Lyons, opere site specific prodotte da Look Left Look Right, come You Once Said YesAbove and Beyond e Once Upon a Christmas. Ha fatto parte del team di scrittori per il Lyric Hammersmith’s pantomimes dal 2009-2012 e scritto Bolton Octagon’s Christmas per il 2013 e 2014.

Alcuni dei suoi lavori più recenti includono sceneggiature originali per Gaumont, storica casa cinematografica francese, e due episodi di una commedia per Merman Film. Morgan sta anche lavorando all’adattamento cinematografico di Emilia e The Wasp.


LE ASTUZIE FEMMINILI - La muger dell'ottoman

COMMEDIA BRILLANTE IN LINGUA VENETA

di Aristide Genovese

con Aristide Genovese, Piergiorgio Piccoli, Anna Zago, Daniele Berardi, Anna Farinello

regia Piergiorgio Piccoli

Siamo a Venezia nel ‘700. Madama Lucrezia con la serva Elisabetta sono costrette, dall’antiquario Gerardo, marito gelosissimo di Lucrezia, a stare rinchiuse in casa anche durante le celebrazioni del Carnevale. Gerardo è in viaggio d’affari a Padova, quindi, approfittando dell’occasione, Lucrezia e la serva attirano in casa con uno stratagemma l’ingenuo sior Tonin, follemente innamorato della vispa dama veneziana. Lucrezia, vedendo lo spasimante così innamorato e timido, lo deride garbatamente e ingaggia con lui una divertente scaramuccia amorosa. Alla fine il nobile Tonin riesce a fatica a dichiarare il proprio amore per lei, ma sul più bello irrompe Gerardo che torna da Padova con il suo ultimo acquisto, uno spadone del ‘500. Tonin, dopo essersi nascosto, subisce un pericoloso “scherzetto” di Lucrezia, che invita il marito a provare la lama dello spadone proprio dove il nobile aveva cercato rifugio. Tonin riesce, seppur malconcio, a fuggire, ma dopo un paio di giorni di convalescenza per la terribile paura, manda Giacomo, suo servitore, ad invitare Lucrezia al suo palazzo con la scusa di volersi scusare dell’accaduto e, nel frattempo, domanda anche a Gerardo di recarsi da lui con un pretesto. Marito e moglie sono così destinati ad incontrarsi in casa di Tonin, che in questa occasione il timido nobiluomo non si dimostrerà né impacciato nè ingenuo, ma trasformato in un uomo ironico e malizioso, in cerca di vendetta. Nel finale, ricco di sorprese e di comicità, Tonin e Lucrezia coroneranno il loro sogno d’amore, mentre le vie veneziane sono in festa per il Carnevale.